Cappio di ritorno con fascio di ricovero
e interconnessione con plastico svizzero
Per un buon esercizio del plastico modulare vanno soddisfatte due esigenze: la prima, banale, è... chiudere l'anello del tracciato anche dal lato opposto al cappio di ritorno "Bivio Aurisina", la seconda è disporre di un buon fascio di ricovero, per poter alternare agevolmente i treni.
Inoltre resta la necessità di collegare il plastico modulare al "tavolone" di ambientazione svizzera, con un binario che per forze di cose deve sottopassare il cappio di ritorno, possibilmente mantenendo però pendenze accettabili.
Poichè questo modulo deve rimpiazzare il gruppo di tre moduli che già assicurano questo collegamento, ho pensato a come riutilizzarli in questo progetto, recuperando anche altri telai già costruiti diversi anni fa per un progetto non (ancora) realizzato.

Il modulo A (a norma ASN, con lato da 40 cm) che precedentemente aveva i due scambi di interconnessione tra linea esterna ed interna, tolti i binari, ospita ora i primi scambi di diramazione ad una estremità del cappio; l'elemento intermedio fuori norma (elemento B) e il modulo di curva da 40 cm a norma ASN (elemento C) formano l'altra estremità del cappio.
In particolare il modulo C ha conservato i suoi binari originali ed è fissato al resto del cappio solo con bulloni, per cui può, occorrendo, essere rapidamente smontato ed utilizzato in un altro impianto modulare ASN.
La parte centrale, lunga 80 cm e larga quanto la somma di C e B, riutilizza due vecchi telai da 20x80 cm, (indicati da 1 e 2 e delimitati dai tratteggi) uniti da listelli di rinforzo e dal piano superiore in compensato da 6 mm.
Questa parte e gli elementi B e C sono montati 1,5 cm più in basso rispetto al modulo A, in modo che al punto di sovrappasso il binario di raccordo verso il plastico svizzero scenda di questa misura e il cappio salga solo di 3 cm, limitando tutte le pendenze a meno del 2%.
Il raccordo verso il plastico svizzero utilizza il solo binario esterno della curva, ma, grazie a uno scambio, la parte iniziale è realizzata a doppio binario per consentire l'uscita dalla linea interna e l'ingresso verso la linea esterna.

Il tracciato sul modulo iniziale A rimarrà in vista ed è tutto in binari PECO codice 55, con scambi lunghi; il resto è tutto in codice 80. Il modulo A, che è comunque a norma ASN, è amovibile e tutti i binari verso il resto del tracciato terminano a filo della testata.
I motori degli scambi sono
tutti CONRAD, montati sottoplancia, alcuni con leve di rinvio, altri ad azionamento diretto. Grazie all'interruttore di fine corsa presente in questi motori, il comando è fatto con deviatori a una via; due scambi di uscita sono comandati da deviatori a due vie per asservire il passaggio dell'alimentazione di trazione al corretto posizionamento dell'itinerario.

Il cablaggio sottoplancia è piuttosto complesso, sia per la presenza di 9 tratti sezionati e 9 deviatori, sia per la necessità di riportare ben 40 fili verso il quadretto di comando. L'uso abbondante di mammuth e una disposizione ordinata dei fili, tutti etichettati ai morsetti, permette di non fare troppi errori in fase di montaggio, e di correggerli agevolmente durante la messa a punto.
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