Il modello giocattolo dell'ETR500 prodotto
dalla New Ray Toys è in perfetta scala N, a parte piccoli difetti
estetici (finestrini delle motrici, pantografi) e il fatto che non può
girare, con le ruote e il motore originali, su un normale binario.
Gli interventi fondamentali per metterlo
in marcia sono la sostituzione delle ruote e la rimotorizzazione. Molti
si sono cimentati in questo compito, ma la realizzazione che qui descrivo
permette di riutilizzare i motori originali. Infatti nel giocattolo
essi sono alimentati a 3 V, ma la velocità del modello è
piuttosto bassa e diventa accettabile se vengono alimentati a tensione
doppia, cioè 6 V. Visto che per fare un convoglio "presentabile"
con almeno 4 carrozze ci vogliono due confezioni giocattolo, si hanno a
disposizione due motrici e quindi due motori.
Se si ha un po' di abilità manuale
e il coraggio (appena un poco) per modificare pesantemente questo modello
si può pensare di tagliare e ricostruire il telaio per mettere insieme
due motori e due trasmissioni. Se i due motori sono collegati elettricamente
in serie tra loro la tensione del binario si ripartisce a metà tra
i due e ciascuno andrà, al massimo, a 6V.
Inoltre c'è il grande vantaggio di
avere entrambi i carrelli motori, cosa non trascurabile vista la discreta
massa delle carrozze rimorchiate.
Il telaio originale è asimmetrico:
da un lato il carrello motore è fissato con una spinetta su cui
ruota un ingranaggio intermedio, su cui ingrana la vite senza fine portata
dall'albero del motore. Quest'ultimo è incastrato tra un sostegno
e un blocchetto sagomato amovibile avvitato sul fondo del telaio. Dall'altro
lato il carrello portante è invece avvitato al telaio.
Per raddoppiare la motorizzazione non c'è
altra via che tagliare i telai ottenendo due elementi contenenti il supporto
del motore e il carrello motore, che verranno incollati fra loro con i
motori al centro.
I tagli vanno fatti mantenendo l'interperno esatto dei due carrelli. Per ottenere una buona saldatura tra i due semitelai è opportuno operare i tagli in modo che siano possibili degli incastri: ecco le parti residue dopo il taglio.
Da uno dei due semitelai va tagliata l'estremità con il gancio e sostituita con l'estremità anteriore. Anche questo incollaggio va rafforzato con del filo metallico annegato nel collante epossidico bicomponente. |
Dopo aver montato i motori e saldato il
contatto comune del collegamento in serie si pone il problema di bloccarli,
per non farli sollevare.
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Non essendo possibile riutilizzare pari
pari i blocchetti originali di fissaggio, ho provveduto a tagliarli entrambi
e ad incollarli fra di loro, mantenendo il giusto spessore totale e rinforzandolo
con una striscia centrale.
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Per mia fortuna avevo a disposizione dello
sprue
di
ottone conservato dopo la costruzione di un altro modello, e per di più
con le misure giuste!
Per tenere in posizione questo rinforzo ho sfruttato delle linguette piegate a L (tre per lato) che si vanno a incastrare in apposite scanalature create nei fianchi del telaio con una micropunta da trapano (vedi le frecce). |
Per la captazione sui due carrelli ho usato
le lamelle del kit Lineamodel, veramente sottili e dal minimo attrito,
portando la corrente ai motori, come in foto.
Sempre utilizzando il kit Lineamodel ho
montato i quattro assi motori aventi due sole ruote gommate (con anelli
Fleischmann), sfalsate sugli assali estremi (cioè sono gommate l'anteriore
destra e la posteriore sinistra) seguendo lo schema meccanico della mia
ex-V200 Roco ora MagiFER.
Ovviamente ho spianato la parte inferiore
del telaio dei carrelli per evitare che tocchi sui binari a causa del minor
diametro delle ruote rispetto alle originali.
Anche sulla motrice folle sono state montate
le ruote da 6 mm del kit Lineamodel, ovviamente senza ingranaggi e senza
anelli di aderenza.
Come è noto, tutto il modello è
piuttosto alto sui binari, in quanto progettato per funzionare con le originali
grandi ruote in plastica.
Le ruote delle carrozze sono state sostituite
con assali da 36" (diametro 5,7 mm e asse da 1,5 mm) prodotti dalla Intermountain
Railway Co (art. IRC60051) comprati via internet negli USA. Si è
resa necessaria solo una leggerissima "spuntatina" alle punte coniche,
ma la scorrevolezza è notevole. Già con questa semplice e
doverosa modifica la situazione migliora notevolmente.
Un altro semplice miglioramento si ha incollando alla cassa nello spazio sopra il carrello una striscia di plasticard alta circa 1,5 mm, tinta di verde come la cassa. |
Tutti i carrelli, sia delle motrici che delle carrozze, vanno dipinti di nero semilucido, e con la stessa tinta vanno verniciate tutte le parti del sottocassa che restano visibili.
Anche in assenza di zavorra questa motrice così elaborata è in grado di tirare in piano almeno 6 carrozze e una motrice folle, ad una velocità sufficientemente alta in scala. Su una pendenza del 2% in curva il limite di trazione è comunque di 5 carrozze, anche se con leggeri slittamenti. Nella cassa c'è però spazio sufficiente per aggiungere una zavorra che non potrà che migliorare le prestazioni.